La Mostra “Cacciatori di pietre fra Torino e Berlino” si propone di illustrare lo sviluppo degli studi antichistici in Piemonte attraverso l’analisi della collaborazione scientifica tra il maggiore antichista del XIX secolo, Theodor Mommsen, e il torinese Carlo Promis, professore di architettura ed epigrafista: la loro collaborazione scientifica si comprende nel più ampio quadro della nascita delle collezioni antiche a Torino, dello sviluppo dell’epigrafia latina con la creazione dei corpora: sullo sfondo, è possibile cogliere le ricadute politiche delle relazioni culturali tra l’Italia e la Germania nel XIX secolo. La cultura, intesa allora come riscoperta delle proprie radici e ricostruzione di un passato lontano, fu per Torino lo strumento per acquisire e rafforzare un’identità di ruolo che fosse titolo di riconoscimento privilegiato in Italia e in Europa.
In occasione della mostra verrà aperto "Il lapidario" che propone il riallestimento ottocentesco dell’intera raccolta epigrafica posseduta dalla Biblioteca Reale. La collezione è composta prevalentemente da iscrizioni paleocristiane databili fra IV e il VI secolo, provenienti da diverse catacombe romane. Acquistate nel 1842 sul mercato antiquario di Roma per espresso interesse del re Carlo Alberto (1798-1849), costituiscono il nucleo più numeroso e rappresentativo di questa particolare categoria di testimonianze urbane oggi visibile nell’Italia nord occidentale.Il lapidario ospita anche altri reperti di provenienza eterogenea e non solo epigrafici (qui esposti ma non elencati), variamente acquisiti nel corso della prima metà dell’Ottocento.
Sabato: 9:00-13:30